In un angolo sperduto della foresta viveva una scimmietta estremamente gentile. La sua felicità consisteva nel fare del bene a che ne avesse bisogno.
Un giorno, saltellando di ramo in ramo, giunse in riva al fiume e rimase a lungo a contemplare le acque cristalline. Ed ecco che si presentò ai suoi occhi un pesciolino che nuotava tranquillo incurante della presenza di lei.
La scimmia rimase esterrefatta: immaginò come doveva essere fredda l'acqua e quanto stesse soffrendo il pesciolino. E il pericolo che morisse affogato?
Con tutta l'acqua, in quel fiume immenso ... rabbrividi al solo pensarlo, e decise di aiutare il piccolo disgraziato.
Correndo essa stessa in serio pericolo, visto che non sapeva nuotare, la scimmia saltò su un tronco che galleggiava nelle vicinanze e, con una zampata fulminea, riusci ad afferrare l'ignaro pesciolino.
Quando lo ebbe fra le mani pensò al freddo che il poveretto doveva aver sofferto e si senti ancor più soddisfatta della sua buona azione.
Terminata "l'operazione salvataggio", la scimmia non si diede per soddisfatta. Pensò che avrebbe potuto fare di più per il povero pesciolino: portarselo a casa e scaldarlo con il suo pelo. E cosi fece.
Il mattino seguente quando si svegliò la scimmia si accorse che il pesciolino era morto.
Se ne rattristò assai, ma fini per consolarsi pensando che almeno aveva fatto tutto quello che poteva.
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