sabato 28 aprile 2012

Il Narratore

C'ERA una volta un narratore.Viveva povero, ma senza preoccupazioni, felice di niente con la testa sempre piena di sogni. Ma il mondo intorno gli pareva grigio, brutale, arido di cuore, malato d'anima, E ne soffriva


Un mattino, mentre attraversava una piazza assolata, gli venne una idea. <>. Salì su una panchina e cominciò a raccontare ad alta voce. Anziani, donne, bambini, si fermarono un attimo ad ascoltarlo, poi si voltarono e proseguirono per la loro strada.


Il narratore, ben sapendo che non si può cambiare il mondo in un giorno, non si scoraggiò. Il giorno dopo tornò nel medesimo luogo e di nuovo lanciò al vento le più commoventi parole del suo cuore. Nuovamente della gente si fermò, ma meno del giorno prima. Qualcuno rise di lui. Qualche altro lo trattò da pazzo. Ma lui continuò imperterrito a narrare.


Ostinato, tornò ogni giorno sulla piazza per parlare alla gente, offrire i suoi racconti d'amore e di meraviglie. Ma i curiosi si fecero rari, e ben presto si ritrovò a parlare solo alle nubi e alle ombre frettolose dei passanti che lo sfioravano appena. Ma non rinunciò.


Scopri che non sapeva e non desiderava far altro che raccontare le sue storie, anche se non interessavano a nessuno. Cominciò a narrarle ad occhi chiusi, per il solo piacere di sentirle, senza preoccuparsi di essere ascoltato. La gente lo lasciò solo dietro le palpebre chiuse.


Passarono così gli anni. Una sera d'inverno, mentre raccontava una storia prodigiosa nel crepuscolo indifferente, sentì che qualcuno lo tirava per la manica. Aprì gli occhi e vide un ragazzo. Il ragazzo gli fece una smorfia beffarda: "Non vedi che nessuno ti ascolta, non ti ha mai ascoltato e non ti ascolterà mai? Perché diavolo vuoi perdere così il tuo tempo?




"Amo i miei simili" rispose il narratore. "Per questo mi è venuto voglia di renderli felici". Il ragazzo ghignò: "Povero pazzo, lo sono diventati?"
"No" rispose il narratore, scuotendo la testa.
"Perché ti ostini allora?" domandò il ragazzo preso da una improvvisa compazzione.


"Continuo a raccontare. E racconterò fino alla morte. Un tempo era per cambiare il mondo ... " Tacque, poi il suo sguardo si illuminò. E disse ancora: "Oggi racconto perché il mondo non cambi me"


A quarant'anni mi diverto ancora a fare le boccacce ai bambini ;) 

martedì 24 aprile 2012

Un sabato a Wembe

Carissimi il periodo è "full", è pieno di lavoro siamo nel clou della sessione di esami tra i test dei corsi semestrali, gli esami finali dei corsi semestrali e le prove di recupero ho pochissimo tempo per respirare a cui va aggiunto il lavoro "standard" come tenere lezioni e aggiornare il sito. 


Sabato scorso mi sono permesso di staccare e sono andato in spiaggia dove mi sono gustato la bellezza di Wembe che non ero stato capace di gustare inizialmente... ma la testa allora era altrove.
Il cielo azzurrissimo, la spiaggia di sabbia d'oro e il mare limpido sono stati un toccasana incredibile :)



sabato 21 aprile 2012

Un sabato di festa

Con un pò di ritardo vi racconto di sabato scorso, un sabato di festa o meglio un sabato di feste...


La prima festa è stata di fronte a casa mia dove spesso fanno capolino dei bambini/ragazzi per due chiacchiere e soprattutto un biscotto..


giovedì 12 aprile 2012

Talita è volata via

Per gli amici che hanno condiviso a Mocodoene i sorrisi le canzoni e i racconti di Talita, oggi è volata via e come hanno detto i nonnini vicini a lei è partita per una nuova vita,erano un paio di giorni che non mangiava e non parlava più, solo poche parole per chiedere una catana x andar a fare legna, resterà un ricordo indelebile di lei nel villaggio della speranza di Mocodoene.
il funerale si svolgerà  domani (oggi 12/04) alle 14,00 .
un abbraccio 
Riccardo




domenica 8 aprile 2012

Ci vuole più coraggio per ..

Ormai manca poco alla messa della notte, le candele le abbiamo appena acquistate, la giornata è particolare, oggi è la feste delle molhere, una festa della donna elevata alla potenza, è festa nazionale, in negozi sono chiusi, e le donne sono fuori a bere e a importunare i poveri maschi che vanno a comprare candele..


Ok partiamo in direzione della cappellina  per la messa ma un pensiero ci attanaglia, ci vuole più coraggio per :

  • attraversare di notte il cimitero, è di li che passa il sentiero, con solo la luce della pila e della luna piena?
  • affrontare il bairo con le mulhere ubriache?
  • tre ore di messa seduti ad ascoltare non si sa quante prediche?



Ma, partiamo, lasciamo a casa i cellulari, non si sa mai .. coraggiosi si ma stupidi un pò meno, che non ci scappi il morto che vuole salutare la famiglia.... prendiamo su solo qualche denaro nel caso siamo catturati dalle molhere, li useremo come riscatto..


Tre ore dopo...


Sani e salvi rientriamo a casa e in fondo:

  • il cimitero è stato un dei pochi momenti di tranquillità in mezzo alla musica sparata ovunque ad alto volume
  • le molhere, ad eccezione di qualche invito zelante per una notte di fuoco, siamo passati indenni
  • la messa, tra i sorrisi delle persone e qualche linguaccia ai bambini annoiati è passata liscia
Con il senno del poi non ci voleva molto coraggio, forse un pò oggi per prendere l'aereo per Beira e affrontare la riunione con il vice-rettore martedi ;)

E voi avete trovato il coraggio per ?

Buona Pasqua a tutti, ovunque voi siate
un abbraccio Simone

giovedì 5 aprile 2012

Non si finisce mai di imparare

Eh si, non si finisce mai di imparare anche quando uno crede di saper tutto e arrivare solo per dare lezione di sapienza.. ma andiamo per passi..


Questa settimana, ma meglio dire dalla scorsa, un altro professore ha lasciato il dipartimento, e se si può discutere sul metodo (è sparito da un giorno all'altro) lo si può capire, la paga di un insegnante con solo la laurea base è bassa e si fa fatica ad arrivare a fine mese sopratutto qui a Pemba dove tutto è più caro rispetto al resto del paese. E' quindi è comprensibile che qualcuno si guardi in giro (di fatto lo stanno facendo quasi tutti), e se poi il richiamo è da una azienda governativa di Maputo è difficile dire di no...


Quindi siamo rimasti solo in due a dare lezione al corso di informatica, e ora dobbiamo coprire anche dei nuovi corsi che per fortuna sono solo trimestrali e a fine mese finiscono, per il successivo trimestre ci pensiamo dopo...
Io prendo in carico due corsi, il corso di system administration maintenance (di fatto una infarinatura di amministrazione di sistemi operativi) e il corso Design and Implementation of Enterprise Applications, per lo sviluppo di applicazioni enterprise web, diciamo nozioni di base.


Sul primo corso i problemi sono per di più organizzativi e di gestione del laboratorio visto che ogni argomento è sviluppato sia per windows che linux, è da stendere un programma per le prossime settimane, ma siamo hai concetti di base e non ci sono grandi difficoltà.


Sul secondo in teoria non dovrei avrei problemi è stato il mio lavoro per anni, e penso anche riuscendo bene, solo che scivolo sulla buccia di banana perchè è impostato su Java e quindi jsp, servelet... su cui ho 0 zero esperienza.. e quindi in questi giorni sto facendo un rapido corso per tradurre le mie conoscenze in questo, per me, nuovo linguaggio... non si smette mai di imparare


E visto che il lavoro non manca, domenica parto per Beira per una riunione martedì sul futuro del sito web... avanti cosi :) Almeno iniziamo a conoscere il Mozambico :)


Altra cosa che dovrei aver imparato data la mia venerabile età ed esperienza che quando si va al mare, nonostante si usi la protezione, si diventa poi rossi come peperoni soprattutto sulla pelata in alto... quindi domani cambiamo il programma: la mattina si studia e si preparano le lezioni e il pomeriggio proiezione di madagascar per i bambini del vicinato..


Potevo io restare insensibile? Domenica pomeriggio scorso maratona Re Leone 1 e 2, finalmente ho qualcuno con cui guardare i "boneca".


Al mare ci torniamo sabato mattina...


Rosso di sera...





lunedì 2 aprile 2012

Forse è andata cosi

Domenica la sveglia è stata come al solito abbastanza presto, verso le 6.30, una pioggerellina leggera è quello che rimasto del temporale della notte precedente, che per fortuna ha abbassato un pò la temperatura e non ci ha fatto sudare nel sonno.
Il ritrovo è verso le 7.30, qui dove già alle 9 il sole picchia duro, e alle 11 ti stende, si inizia tutto presto, ancor di più se si deve camminare, anzi siamo già in ritardo... Il cielo è coperto e la temperatura è buona, lasciamo a casa la scorta d'acqua e di buon passo partiamo in direzione della cappellina, lungo il cammino incontriamo altre persone, e passato il cimitero sono già in compagnia di un altro viandante.
Arrivati alla cappellina prendiamo la nostra palma (quelle vere non i surrogati d'ulivo..)  e sotto la curiosità dei più, che restano semplici spettatori, si riparte, il gruppo è già più folto.