domenica 3 ottobre 2010

Storia delle Afriche: Prefazione

Non possiamo andare in un paese senza conoscerne la storia, si rischia di fare dei facili giudizi, difficili poi da scardinare, ed è per questo che è importante conoscere la storia delle Afriche, perché dove andremo, non è uno stato di fatto, ma il risultato di un percorso iniziato secoli fa.

E' opinione diffusa che l'Africa non abbia una storia, non abbia donato nulla alla conoscenza e alla civiltà, opinione nata nella metà del ottocento e arrivata fino a noi, conseguenza anche del fatto che di storia africana non si studi praticamente nulla a scuola.

Per molto tempo si è considerata la stessa civiltà egiziana un corpo estraneo all'Africa stessa,  piuttosto una appendice della civiltà mesopotanica. Non per nulla in tutti i film sul Antico Egitto i neri sono presentati solo come i servi che sventolano le palme ai faraoni, ma studi fatti negli ultimi decenni hanno dimostrato che molte delle mummie di faraoni e di uomini di alta corte erano neri, la civiltà egiziana era una civiltà africana.


E' comune considerare le popolazioni africane ancora ferme ad una età più meno corrispondente a quella del ferro, nessuna tecnologia, vivono in capanne di terra e paglia. Non che questo sia effettivamente vero ma forse è meglio chiederci se questa è una condizione continua dal passato o invece la conseguenza di un percorso storico.

In fondo paesi dove in passato si sono sviluppate grandi civiltà, questi sono poi decaduti retrocedendo parecchio: pensiamo alla Grecia che nei primi del novecento aveva poco del fasto dell'antica civiltà greca. O degli attuali Iraq e Iran che poco ricordano gli antichi imperi mesopotanici o della Cina che ha poco delle tracce della civiltà degli imperatori o della Spagna del novecento solo un'ombra della potenza mondiale che era qualche secolo fa.

Potrei fare altri esempi, ma di quelli elencati nessuno nega che abbiano avuto una storia, una loro civiltà.

Purtroppo l'Africa ha pagato per molti anni la considerazione negativa che si aveva della tramandazione orale degli eventi, è stato spesso considerato storico solo quello che è stato dimostrabile con qualcosa di scritto, di documentabile, dimenticandoci che la Bibbia per secoli è stata tramandata oralmente.

Non che esistessero documenti scritti anzi ci sono molti diari di commercianti arabi che descrivono grandiosi e ricchi imperi africani, ma anche lettere dei primi esploratori portoghesi, ma tutto questo materiale per lungo tempo è stato dimenticato.

E' per merito di Joseph Ki-Zerbo se la tradizione orale è stata considerata documentazione storica valida e partendo da questa è stata riscoperta la storia delle Afriche.

Certo il mio racconto non sarà di livello accademico ma un tentativo di presentare qualcosa che ci aiuterà a capire meglio le Afriche perché sono tante e non possiamo parlare di una e sola Africa.

1 commento:

  1. Uno dei primi simboli, entrando al museo dell'apartheid di Johannesburg, è una strada fatta di persone: bianchi, neri, coloured, di oggi e di ieri. Via via, nel passato, fino alle origini dell'umanità. A lato, un muro con incastonate delle pietre ed accanto a una di esse la scritta: "Humanity was born in Africa. All people, ultimately, are African" (L'umanità è nata in Africa. Tutti noi, nell'essenza siamo africani).

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