Terminata la sbornia dei festeggiamenti ormai posso dirlo: la settimana scorsa ho compiuto 40 anni o l'equivalente mozambicano, ho completato i 39 (fa quasi sentire più giovane).
Ma in fondo l'eta è relativa, se penso ai 40 in Italia si è ancora giovani sbarazzini da aperitivo spritz il venerdi sera ;)
Qui a 40 anni o sei gia nonno o sei ... l'età media è 35 anni, quindi più che vecchio sono un sopravvissuto.
Certo che fa pensare sentire colleghi di 23/24 anni che pensano di sposarsi presto e avere subito dei figli perché non vogliono lasciarli orfani presto !!!.
Inutile nascondere che la realtà per molte persone è dura, l'accesso l'acqua potabile, le condizioni igieniche, il cibo e una dieta nutrizionale decente (per quello che possono pensare i vegetariani a riso e polenta non si campa per molto..) e la sanità generale, sono tutti aspetti che non danno molte garanzie sul futuro.
Certo i miei colleghi sono un pò pessimisti, il loro stile di vita è diverso dagli abitanti del bairo, è nettamente più alto ma è una paura "culturale" è la paura di morire di una malattia che si chiama africa.
La malattia africa è ben diversa dal mal d'Africa che contagia noi uomini bianchi quando veniamo in questo continente la prima volta.
La doença africana ha diversi sintomi, evolve in diversi modi, ma in poche ore o in qualche settima porta allo stesso risultato unico la morte.
Il chiedere quando si incontra una persona il "como esta de saude" non è un rito automatico di buona educazione, ma la consapevolezza dell'incertezza delle vita.
In passato questa malattia c'era anche da noi, ma poi l'abbiamo sconfitta l'abbiamo riconosciuta, gli abbiamo dato i suoi nomi: cancro, tumore, ictus, infarto, ....
Ma qui è ancora forte.
La settimana scorsa ha portato via la mamma di Marisa, la mattina è andata all'ospedale per un dolore alla pancia, è rientrata con una medicina da prendere e il pomeriggio ci ha lasciato con tutta la tragedia di dover richiamare i figli da scuola.
La doença africana è più terribile della malaria, perchè quest'ultima è conosciuta, la si chiama per nome, la si riconosce e se in ospedale ci sono le medicine la si può curare.
La doença africana non ha un nome si porta via le persone in silenzio senza un perchè ... se stai male e ti trovano la malaria ti senti più tranquillo ma se non ti trovano niente sai gia che l'hai presa e ti rassegni e speri.
Ma il futuro non è rassegnazione anche se può sembrare lentamente, le cose migliorano, i figli hanno davanti un futuro migliore dei loro genitori,
quando vedi fuori dalla finestra tutti questi bambini che giocano spensierati, la tristezza passa e ti senti pronto all'avventura.
martedì 30 ottobre 2012
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