domenica 26 giugno 2011

Signori Bambini


In questi giorni ho finito di leggere  "Signori Bambini" di Daniel Pennac, bel libro che ho trovato nella nostra piccola libreria in casa.


Copio e incollo dalla scheda del libro "Monsieur Craistang, professore di francese a Belleville, sorprende tre suoi allievi che si passano sotto banco uno schizzo satirico: una folla inferocita marcia dietro uno striscione che recita "Craistang ti faremo la pelle". La punizione è immediata: per il giorno successivo dovranno portare un tema basato sull'ipotesi che i genitori possono ritornare bambini e i bambini diventare improvvisamente genitori. Ma lo scambio dei ruoli da ipotetico si fa ben presto reale e i "signori bambini" Igor, Joseph e Nouredine si trovano a dover fare la parte degli adulti in una complicata e condraddittoria Belleville contemporanea. A dirne le avventure è il padre di Igor, Pierre, morto di Aids per una trasfusione, che nel suo pigiama a righe narra dalla tomba al cimitero Père Lachaise. Grazie alla prospettiva stravolta e intenerita della voce narrante, cose e persone sono viste in modo insieme allucinato e lucido, favoloso e dolce. E alla fine sorge il dubbio che sia stato proprio Pierre a combinare tutto per restituire un po' della felicità scomparsa con la sua morte."



Il libro è divertente e leggero è si è fatto leggere velocemente, la storia mi ha fatto pensare a come avrei agito io...


Poi ho fatto un altro pensiero e mi sono chiesto se fosse reale e possibile, se un giorno un Borghesio a caso si svegliasse una mattina in un villaggio etiope o eritreo "pronto" a partire per la terra promessa chiamata Europa con in mano nulla se pochi soldi per la traversata, se ci arriverà, del mediterraneo.


Un Maroni si svegliasse in una capanna in Sudan con suo figlio con la tosse e la febbre, affianco all'entrata un secchio pieno di acqua marrone, e dalla finestra si intravede una strada di terra rossa che porta dopo qualche ora al primo dispensario medico, ma perché andare tanto è sempre sguarnito...


Un Berlusconi a Kivu, nel Congo più interno, come una donna violentata per l'ennesima volta da una banda di militari sbandati di chi sa quale bandiera...


O chiunque di noi si svegliasse senza tutte le nostre comodità, sicurezze, alle 4 mattina in un tranquillo villaggio mozambicano del mato....


Forse dopo la penseremo in modo diverso..


Se fosse possibile ....


Buona notte

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